ESTRATTO DEL MIO LIBRO

MARGHERITA PESARINI

FELICITÀ A KM ZERO

Come Aumentare L’Autostima e

Raggiungere La Felicità In 8 Semplici

Passaggi Attraverso La Crescita Personale

Titolo

“FELICITÀ A KM ZERO”

Autore

Margherita Pesarini

Editore

Bruno Editore

Sito internet http://www.brunoeditore.it

Tutti i diritti sono riservati a norma di legge. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta con alcun mezzo senza l’autorizzazione scritta dell’Autore e dell’Editore. È espressamente vietato trasmettere ad altri il presente libro, né in formato cartaceo né elettronico, né per denaro né a titolo gratuito. Le strategie riportate in questo libro sono frutto di anni di studi e specializzazioni, quindi non è garantito il raggiungimento dei medesimi risultati di crescita personale o professionale. Il lettore si assume piena responsabilità delle proprie scelte, consapevole dei rischi connessi a qualsiasi forma di esercizio. Il libro ha esclusivamente scopo formativo.

Sommario

Introduzione pag. 5

Capitolo 1: Come riscoprire se stessi pag. 15

Capitolo 2: Come superare le difficoltà pag. 36

Capitolo 3: Come prepararsi al cambiamento pag. 56

Capitolo 4: Come migliorare la propria autostima pag. 77

Conclusione pag. 96

Introduzione

Quante volte ci siamo trovati nella condizione di voler migliorare la nostra vita, di voler andare oltre le fragilità, i dubbi, le paure che ci portiamo dentro, ma poi ci siamo bloccati per insicurezza, scarsa autostima, mancanza di fiducia nelle nostre capacità di poter mettere in atto un qualsiasi cambiamento.

Mi chiamo Margherita, ho 55 anni, sono una donna, una moglie, una mamma, un’affermata professionista nel mio lavoro. E fin qui tutto normale, una persona come tante. Ebbene, è proprio questo che non mi andava bene: “una qualunque”. Io non mi sentivo “una qualunque”, sapevo di avere in me un’unicità che soffocavo, che non riuscivo a far emergere.

Così, a un certo punto della mia vita, ho sentito il bisogno di approcciarmi a un percorso di crescita personale, che portasse fuori dal mio intimo tutto quello che negli anni avevo cercato di sopprimere, per un innato istinto di autodifesa. Infatti sono stata sempre una persona estremamente introversa, insicura, timida, di quelle che giammai interverrebbero in pubblico per esprimere la propria opinione, oppure che prenderebbero un’iniziativa per intraprendere una nuova amicizia. Sempre col dubbio di essere troppo poco all’altezza delle situazioni, delle relazioni, delle aspettative.

Tutto questo di me non l’amavo più, mi stava stretto, mi limitava e mortificava. Era il succo di un’infanzia e un’adolescenza vissute in una famiglia un po’ all’antica, dove lo zoccolo duro da oltrepassare era “ciò che dicevano gli altri”. I miei genitori facevano dipendere ogni cosa, persino le decisioni di famiglia più importanti, dal timore delle critiche degli estranei e dei parenti: sono cresciuta in un ambiente in cui era d’obbligo compiacere agli altri.

La stessa cosa quando ho iniziato la mia esperienza lavorativa: non c’era tempo per me stessa, per i miei interessi, perché la cosa più importante era dare il massimo sul lavoro, senza mai dissentire su nulla. Poi è arrivata la mia nuova famiglia, un marito e due figli a cui ho dedicato con amore tutto il resto della mia vita fino a oggi, però a un certo punto mi sono resa conto che c’era un anello che mancava, che non congiungeva armonicamente il lato esterno della mia esistenza, quello visibile, e quindi la famiglia, gli affetti, il lavoro, le amicizie e quant’altro, con la parte interna e più intima di me.

Io non mi piacevo più. Ero totalmente sopraffatta dalla quotidianità, dalla routine, dalle abitudini. Le giornate passavano, tutto si ripeteva come la pellicola di un film dall’inizio alla fine, ma erano azioni, parole, pensieri chiusi in un barattolo di vetro che una volta aperto, uscivano per poi essere conservate di nuovo e riposte lì sullo stesso scaffale. No, iniziavo a ribellarmi a tutto questo. Le mie giornate erano piene di tutto, eppure erano vuote. Era una specie di vuoto cosmico che col passare del tempo non si colmava, al contrario, aumentava.

È successo circa dieci anni fa. Ho iniziato a dare un nome a questo vuoto, si chiamava “incompletezza”. Ecco si, capivo che mi mancava la cosa più importante… Avevo tutto, in realtà non avevo niente, perché la mia vita era perfetta solo esteriormente, ma se non fossi riuscita a ritrovare quell’ equilibrio interiore che entra in armonia con tutto il resto, sarebbe rimasta solo apparenza.

Non ero me stessa nella totalità, non esprimevo me completamente. Mancava il pezzo del puzzle più importante, quello che manifestava il mio essere reale, la mia indole. In altre parole, sentivo che dovevo completare quel percorso per essere appagata, partendo dal mio io, dentro di me. Per fare questo dovevo partire da un presupposto fondamentale, antico quanto il mondo: conoscere a fondo me stessa.

Così è iniziata a maturare in me la certezza che se io avessi voluto, avrei potuto attuare un cambiamento radicale interiore che mi avrebbe portato certamente a far venir fuori quanto di bello sapevo di avere in me e che avrebbe permesso di raggiungere un qualcosa che mi avrebbe fatto vivere bene e, se posso esagerare, vivere felice.

Il bruco poteva diventare farfalla.

Non dovevo cambiare la mia indole, quello no, la mia natura, il mio essere era inattaccabile. Dovevo trasformare l’atteggiamento, l’approccio, il relazionarmi con l’entità esterna, per far venir fuori il carattere, l’estro, la genialità che avevo dentro. Mi sono convinta col tempo, che i limiti sono solo della mente: è un percorso di crescita, fondato sul rivedere tutte quelle convinzioni e certezze che ci siamo portati avanti fin da bambini e che non abbiamo mai messo in discussione. Può sembrare lungo e articolato, ma in realtà è molto più semplice di quanto si pensi ed è ricco di scoperte, emozioni, consapevolezze, che conducono all’ambita meta che tutti desideriamo: la felicità.

Per me la felicità è il raggiungimento del proprio equilibrio personale, fisico e mentale. La felicità non è un traguardo perché essa è dentro di noi, dobbiamo solo fare in modo che scaturisca e inebri la nostra vita.

Sono partita da un principio semplice, ma inconfutabile e cioè che nessuno sta bene con gli altri se prima non sta bene con se stesso. Per fare qualcosa di così importante, ci vuole una motivazione davvero forte. E il punto di partenza è solo uno: volersi bene.

Un grande Maestro della storia, più di duemila anni fa ci ha lasciato un messaggio inequivocabile: «Ama te stesso come il tuo

prossimo»: dall’amore per noi stessi scaturisce l’amore per gli altri. Ma amarsi è prima di tutto rispettarsi: il rispetto per se stesso è fondamentale perché ci pone come una priorità, e implica una gestione sana e consapevole dei nostri bisogni e necessità per stare bene. Insomma dobbiamo ascoltare con sensibilità e attenzione tutto quello che fa parte della nostra sfera emotiva, fisica, psichica e dare risposte esaurienti ed efficaci per il benessere della nostra persona.

Non basta avere solo pensieri positivi o buoni propositi, bisogna andare oltre, fare quel salto che spaventa, ma che ci porta al primo traguardo per essere felici, che è la libertà. Ed è questo il carburante che alimenta il motore del nostro progresso personale, dell’evoluzione, il punto di partenza per risolvere il conflitto interiore tra lo star bene, e quindi esprimere ciò che siamo veramente, e il soccombere agli eventi oggettivi che ci ruotano intorno. La libertà rende la nostra vita entusiasmante, ci rende sicuri di noi stessi, riconosce i nostri talenti e li mette a frutto, ci fa realizzare i desideri di una vita che resta nelle nostre mani.

Ed è da qui che è iniziata la mia metamorfosi, appena ho preso atto che tutto quello che volevo era l’espressione massima della libertà del mio essere: il punto di partenza e il punto di arrivo. La felicità era una mia scelta di libertà, perché dipendeva da me permetterle di contaminare la mia vita. Era, insomma, una felicità a chilometro zero.

Quando prendiamo atto che tutto ciò scaturisce da dentro di noi ed è ciò che vogliamo, che ci far star bene, abbiamo iniziato a compiere quella trasformazione chi ci porterà ad avere successo.

Personalmente ho affrontato l’idea del cambiamento con serenità e consapevolezza. È normale che, detto così, spaventa. A me all’inizio metteva ansia anche solo pensare a un taglio di capelli diverso, oppure intraprendere una svolta professionale.

Si paventava sempre davanti l’eterna paura di sbagliare, di fallire, di essere giudicata male dagli altri. Mi sentivo come costretta a seguire delle regole, ad adempiere a degli obblighi e corrispondere a delle aspettative. Oggi sono felice, perché sono la persona che volevo essere. Non ho raggiunto nessun traguardo, sono ancora in crescita, perché sono convinta, come spiegherò in questo libro, che mettendo in atto una serie di azioni e comportamenti, si possa migliorare sempre di più.

Non esiste la perfezione, ma si può camminare per andare nella direzione che ci rende più sereni, condividendo il proprio spazio e tempo solo con chi ci fa star bene e ci vuole bene, eliminando dalla nostra vita eventi e persone negative.

Ho scritto questo libro, perché sono certa che tantissime persone, a un certo punto della loro vita, si sono trovate nella mia stessa situazione, donne e uomini di valore, che vivono in uno stato di frustrazione e non riescono a far emergere il meglio di sé; perché ritengo che la peggiore sconfitta per il proprio essere sia gestire la propria vita, aspettando l’approvazione degli altri per ciò che si fa, senza comprendere che si deve piacere prima di tutto a se stessi.

L’ho scritto perché voglio testimoniare che la mia voglia di farcela è stata determinante nel raggiungimento del mio obiettivo e soprattutto perché voglio indicare i modi, le tecniche e le strategie per riuscirci. E l’ho scritto per chi fa fatica a essere se stesso, perché magari si è fatto convincere che c’è in lui qualcosa di anomalo, che è sbagliato o che non è all’altezza. Per chi si sente insicuro e che sceglie di essere uno qualunque in mezzo agli altri senza distinguersi e mettere in campo la propria unicità o caratteristica.

L’ho scritto per chi, come me, vuole vivere esprimendo a fondo la propria libertà di pensiero, di azione, senza far prescindere l’esito dal dubbio che le proprie decisioni, opinioni, siano giudicate dagli altri. Per quelli che vogliono uscire fuori dal coro, perché hanno la consapevolezza di avere un valore intrinseco profondo e radicato, ma che non trovano il modo per farlo emergere, appellandosi a giustificazioni e pretesti e sminuendo la forza di volontà che è in loro.

Non è facile, ma nemmeno impossibile, è una trasformazione che richiede tempo, volontà, determinazione, sacrificio e motivazioni forti. È un impegno preciso e costante, per raggiungere un grande obiettivo. Alla base ci deve essere la fiducia in se stessi, credere che si può ottenere ciò che si vuole, pur comprendendo al tempo stesso il probabile livello di difficoltà che si potrebbe percepire per raggiungere i risultati. È una strategia psicologica, perché se un obiettivo viene ritenuto inarrivabile, se ne sminuisce l’importanza e con il tempo si smette di perseguirlo.

E noi questo non lo vogliamo. Al contrario dobbiamo guardare al nostro obiettivo come se lo avessimo già raggiunto, quest’esercizio conferisce una potentissima energia alla nostra mente, tanto che ci rende indipendenti da chiunque e da qualunque cosa.

Prima di leggere questo libro focalizziamo la nostra mente solo sulle cose importanti della nostra vita, su ciò che vogliamo, sull’importanza degli obiettivi e sulla convinzione che tutto il tempo che ci è stato dato deve convergere su questo progetto ambizioso; poi con determinazione, andiamo avanti. Tutto questo è fondamento della nostra felicità.

Ti è piaciuto ? Compra il libro con un click:

https://margheritapesarini.lpages.co/felicita-a-kmzero-di-margherita-pesarini


E' UN REGALO PER TE